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Alta Irpinia a volo di gabbiano

Come un gabbiano che non c’entra niente, scendendo da Lacedonia e andando sull’Ofantina, verso la bassa irpinia oggi guardavo l’alta Irpinia e mi fermavo per qualche minuto, tornando a casa. Dopo Lacedonia l’arcobaleno tra il vento e le pale che ferivano la vista. Ho cercato di prendere solo l’arcobaleno, ma poi mi sono accorto che in sottofondo le pale erano ancora lì. Incastrata tra i monti la Diga di San Pietro, ma quando ti avvicini i rottami del Grande Spettacolo dell’Acqua, le impalcature, sono sempre lì. Un momento di pausa a Carbonara, che chiamano Aquilonia, tra i ruderi del terremoto, quello più vecchio ancora, un bel trattore con pecore e capre e tre cani che prendono la rincorsa ma poi si fermano, incuriositi, quasi a dire “non importa, fa niente”. E poi scendo da Calitri, non mi fermo, ma un pezzo di Alta Irpinia senza pale eoliche me lo tengo per me. Arrivo all’Oasi di Conza, continua…

Lago di Aquilaverde

Proseguiamo  il viaggio tra le acque dell’Alta Irpinia. Dopo aver lasciato la Diga di Conza proseguiamo verso Calitri ed arriviamo ad Aquilonia. Attraversiamo il centro del paese e saliamo verso l’antica città distrutta dal terremoto del 1930. E’ uno scenario mozzafiato, interrotto solo dalle gigantesche pale eoliche che deturpano il territorio, presto in maniera ancora più grave. continua…

Lago Laceno

Altopiano del Terminio Cervialto ricco di acqua e di pascoli, antica terra di transumanza con la Puglia e la Terra di Lavoro, dal 1970 unica stazione sciistica campana. E’ stato sede del Laceno d’oro – festival cinematografico voluto da Camillo Marino con la storica presenza di Pier Paolo Pasolini – fino al 1965.  Insomma il Laceno continua…