Serafino e i semi magici

C’era una volta Serafino, un bambino tanto solo che abitava in una campagna molto lontana dal centro abitato.
Passava le sue giornate nell’orto del nonno, dove egli aveva piantato dei semi magici che un folletto gli aveva donato promettendogli che sarebbero stati la sua fortuna.
Malauguratamente il nonno non riusciva mai a raccoglierne i frutti perché le talpe mangiavano tutto e Serafino era costretto a cacciarle.
Un giorno una di queste gli parlò:
 

«Ciao Serafino mi presento,
io sono Enrico
potrei essere tuo amico!
Anche se una talpa sono
parlare so per dono!»
Serafino gli rispose:
« Sono tanto solo
e con te come amico, mi consolo! Ma come fai a parlare?»
La talpa gli disse:
«Io degli ortaggi dell’orto vado ghiotto
e parlare mi fanno quando l’inghiotto!
Serafino ci devi aiutare,
da qui non ci puoi cacciare
altrimenti non possiamo più parlare
e vedrai che alla fine amici possiamo diventare!»
Con il passare dei giorni, il nonno si rese conto che Serafino trascorreva volentieri la maggior parte del suo tempo nell’orto, ma ogni volta che gli chiedeva di cacciar via le talpe diventava triste e non voleva più uscire di casa.
Un giorno Serafino confessò al nonno che gli unici amici che aveva erano le talpe dell’orto e non voleva separarsi più da loro.
Il nonno allora capì che la fortuna di quei semi consisteva nella felicità del nipote che non soffriva più di solitudine.
Mangiare gli ortaggi fa bene al corpo e allo spirito!

I ragazzi del Centro Integrazione Giada di Rocca San Felice

2 pensieri su “Serafino e i semi magici”

  1. bellissima,bellissima…
    Mi piace il racconto che si intreccia ,a sprazzi, con la rima…MERAVIGLIOSA idea….. Che dire del racconto che “nasce” per lasciare un messaggio straordinario..La ricchezza che conta è quella che abbiamo nel nostro cuore.
    Un abbraccio ai meravigliosi monelli che hanno scritto questo racconto..ciao

  2. E’ ormai un bel po’ di tempo che raccogliamo le favole dei bambini, dei ragazzi e degli adulti. L’atto della creazione di una favola è sempre stupendo. Qui poi, come il tuo stupendo entusiasmo sottolinea, ‘è anche la tecnica! Non c’è che dire, mi associo, grazie a tutti i meravigliosi monelli del Centro Giada!

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