La Favola di Gheriglio e Gaia e l’amianto sui disegni dei bambini


Non ho mai messo la mascherina per andare in montagna, ma la prossima volta che salgo lo dovrò fare. Oggi inizia il quarto anno dell’albero Vagabondo a Santo Stefano del Sole e sono salito a fare le foto della situazione in montagna quest’anno. Era più di un anno che non salivo, non ce la facevo a vedere cosa c’era. Mi sono fermato alla prima installazione con i disegni dei bambini di due anni fa. Sui resti dello striscione e sui fili spezzati dove le tavolette colorate non c’erano più stavolta ho trovato copertoni, una televisione, cemento andato a male e, ciliegina, lastre di ethernit, amianto, frantumato anche. A meno di trecento metri in linea d’aria dal primo nucleo abitato.

Il nostro progetto, iniziato nel 2008, prevede il coinvolgimento dei bambini per insegnare ai grandi che non si sversano rifiuti in montagna, perché, oltre a non essere tanto belli a vedersi, tornano a noi con le falde acquifere infettate e attraverso il vento che, giorno per giorno, sposta le particelle di amianto dove vuole, magari nel paese.
Anche quest’anno è parte del progetto il Comune di Santo Stefano del Sole che ha già pulito alcuni dei luoghi individuati nelle scorse edizioni, ma che non può essere lasciato solo a far fronte economicamente alla bonifica di tutti i siti. E’ una situazione comune a tutti i nostri paesini di montagna, bisogna invertire la rotta e chiedere fondi per la bonifica ambientale delle nostre montagne a livello regionale e nazionale. La nostra priorità è la salute dei nostri figli. Oggi mi è arrivata la prima favola dei bambini. Parla di Gheriglio e Gaia.

Gheriglio e Gaia

Era una bella giornata di primavera e tutti gli animali erano felici: gli uccellini cantavano in un unico coro facendo acrobazie nel volo, le api indaffarate succhiavano il nettare dai fiori e le farfalle svolazzavano felici intorno agli alberi. In quell’ allegria però c’era uno scoiattolo di nome Gheriglio che non amava niente e nessuno, era sempre chiuso in casa e usciva qualche volta solo per combinare guai. Nel pomeriggio uscì per andare lungo il fiume, arrivato però inciampicò in una pietra e cadde, quando aprì gli occhi non riusciva a vedere. Poverino! La sua testa si era incastrata in una lattina e non sapeva cosa fare per liberarsi. Mentre si lamentava, dall’ altro lato di una siepe c’era una bambina di nome Gaia che con la sua famiglia stava facendo un picnic. Ad un punto Gaia chiese ai suoi genitori se poteva andare a fare una passeggiata in bicicletta e loro approvarono la richiesta. La bambina mentre pedalava sentì i lamenti di Gheriglio dietro la siepe, così si avvicinò lentamente e vide il povero scoiattolo con la testa infilata in una lattina. Gheriglio all’ inizio però non voleva essere aiutato da un umano e faceva di tutto per scappare ma non ci riusciva,così Gaia lo prese in braccio e vide cosa poteva fare. Tirò la lattina e lo scoiattolo fu libero, lui scappò subito impaurito e non si vide più. Circa tre giorni dopo Gheriglio tornò al fiume e incontrò di nuovo Gaia allora decise di andare la lei che lo riconobbe così Gheriglio la abbracciò e diventarono grandi amici.

La favola è di un bimbo delle elementari di Santo Stefano del Sole e fa parte del progetto di quest’anno dell’Albero Vagabondo

Rifiuti a Santo Stefano del Sole – 2013

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