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Discariche abusive di rifiuti in montagna. Che fare?

20150318_142509E’ un dato di fatto: abbandonare i rifiuti in montagna è una offesa ambientale che non ha visibilità mediatica, non fa audience. Una lastra d’amianto frantumata, uno pneumatico bruciato, i residui di lavorazione delle attività artigianali smaltiti illegalmente, i cumuli di rifiuti indifferenziati in montagna non hanno lo stesso effetto della minaccia di un pozzo di petrolio. Eppure, in Irpinia, nei Picentini, le falde acquifere delle nostre montagne calcaree sono minacciate da migliaia di microdiscariche nelle aree in cui Alto Calore, Acquedotto Pugliese e Acquedotto ABC di Napoli prelevano migliaia di litri di acqua al secondo dissetando milioni di persone.

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La rivolta dell’acqua del 1983 – Sorbo Serpico (AV)


Nel settembre 1983 18 donne si posero davanti agli operai dell’Alto Calore e non li fecero passare, difesero la loro acqua. Immaginiamo, dunque, la scena. Di mattina le donne vanno a lavare i panni alla fontana e trovano il lavatoio a secco. Furono suonate le campane per chiamare la gente a raccolta e una persona girava per il paese gridando “vonno chiure l’acqua”. Gli operai vista la reazione del popolo se ne andarono.
Di notte, nonostante molte di loro avessero bambini piccoli furono arrestate e subirono un processo durante il quale gli vennero contestati una serie di reati, ma al termine del quale furono tutte assolte.
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Finanziate le fogne nella Piana del Dragone. Eliminare i centri di pericolo per l’intero bacino idrico che serve Campania e Puglia

Il 17 maggio, in rete con il Forum Ambientale dell’Appennino, abbiamo realizzato un workshop dove si analizzavano i centri di pericolo sulla piana del Dragone. In questi giorni la Regione ha finanziato quasi 10 milioni per la rete fognaria e il depuratore. Ora è necessario che i 12 Comuni del Bacino idrico (Cassano Irpino, Castelvetere sul Calore, Chiusano San Domenico, Montella, Montemarano, Salza Irpina, Santa Lucia di Serino, San Michele di Serino, Santo Stefano del Sole, Serino, Sorbo Serpico, Volturara Irpina) si uniscano e facciano finalmente una pianificazione per intervenire sui centri di pericolo individuati nel report Bacino idrico della Piana del Dragone, Inquinamento, Centri di pericolo, Ipotesi, proposte, soluzioni continua…

La Piana del Dragone: salvaguardare l’acqua potabile di Campania e Puglia

La Piana del Dragone è uno dei più importanti bacini idrogeologici dell’Appennino meridionale e riveste una rilevanza strategica per l’approvvigionamento di acqua potabile del mezzogiorno alimentando le sorgenti che approvvigionano tre grandi acquedotti: l’Alto Calore, l’Arin di Napoli e l’Acquedotto Pugliese. Anche se la qualità delle acque irpine è attualmente buona, il carico inquinante che si accumula da decenni può trasmettersi alle sorgenti.
Il 17 maggio alle ore 16.30 presso la Sala consiliare del Comune di Volturara irpina (AV) si terrà un Workshop nel quale saranno evidenziati i rischi ambientali e gli interventi da mettere in atto nei dodici comuni del bacino idrico chiedendo agli enti e alle istituzioni competenti di intervenire per valutare le criticità emerse nel Report continua…

A rischio le sorgenti irpine dei Picentini, principale risorsa idrica del sud.

Acquedotti con perdite mediamente superiori al 50%, depuratori malfunzionanti, deflusso minimo vitale dei fiumi non rispettato, crisi idriche, sovrasfruttamento delle sorgenti, ecosistema fluviale a rischio, mancato ristoro ambientale, miriadi di microdiscariche e sversamenti abusivi in montagna, bonifiche inesistenti, minaccia di trivellazioni petrolifere e una grande opera dalla storia tormentata, il raddoppio della Galleria Pavoncelli, a complicare ancora di più il quadro generale. Stiamo parlando delle sorgenti irpine dei monti Picentini, la principale, e sconosciuta, risorsa idrica del meridione peninsulare. E’ una informazione poco nota, infatti, che il massiccio carbonatico del Terminio Cervialto, grazie alla sua particolare conformazione calcarea, è un vero e proprio gigantesco serbatoio, una naturale “fabbrica dell’acqua” che, con il suo immenso reticolo di gallerie sotterranee, alimenta le sorgenti di queste montagne. Con benifici straordinari, soprattutto per i territori circostanti. continua…

Le acque d’Irpinia. Pavoncelli bis ed ecosistema fluviale a rischio

Quando sette regioni confluiranno nel Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale l’Irpinia si presenterà all’appuntamento con in dote il più grande bacino idrico del mezzogiorno, ma anche prelievi ingenti, fiumi prosciugati e inquinati, depuratori malfunzionanti, interventi di bonifica montana assenti, deficit idrico e una grande opera, la Pavoncelli bis, duramente contestata. Per il 19 dicembre è prevista la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che accorpa i quattro procedimenti promossi da Ato Calore Irpino, Parco dei Monti Picentini e Provincia di Avellino. Si intensifica anche la mobilitazione del Comitato per la tutela del Fiume Calore che per sabato 15 ha annunciato una nuova iniziativa ad Avellino [n.d.r. sul Ponte del Calore, Località Calore, Mirabella Eclano (AV)]. continua…

Il fiume Calore a Montella in secca prima delle piogge

Prima delle piogge che forse nasconderanno il mancato deflusso minimo vitale il Calore, presso il Ponte della Lavandaia di Montella si presentava assolutamente asciutto. Il Comitato Tutela Fiume Calore sta portando avanti la battaglia dell’acqua da tempo, in particolare a fine settembre ha inviato ai media un comunicato sulla situazione del fiume evidenziando il mancato rispetto del deflusso minimo vitale. continua…

Sorgente del Sele – Documentario Tesori d’Irpinia – Parte II

Seconda parte del documentario sulla sorgente Sanità di Caposele, la Galleria pavoncelli bis e la difficile situazione delle acque in Irpinia, primo bacino imbrifero meridionale. Interviste: Sabino Aquino, idrogeologo ex Presidente del Parco dei Monti Picentini; Pasquale Farina, Sindaco di Caposele; Angelo Ceres, Assessore all’Ambiente di Caposele; Fabiano Amati, Assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia.
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