La fortezza delle tartarughe

Il progetto del “Gruppo Tartarughe” all’interno del Laboratorio di marketing ecologico nella Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Suor Orsola di Napoli è un progetto finalizzato a portare l’attenzione sugli effetti che l’inquinamento marino e il comportamento umano causano alla tartaruga marina comune a Castelvolturno.

Premessa e metodologia

In una città in emergenza ambientale come Napoli e in una regione al alto rischio ecologico come la Campania proviamo a combattere l’indifferenza e la superficialità con cui la maggior parte dei cittadini affronta i nostri problemi. Piano di comunicazione ambientale – elementi di marketing ecologico è un laboratorio che ci ha insegnato a lavorare in gruppo e ad essere una squadra, a guardare il problema da vicino, ad analizzarlo, a sintetizzare e progettare – con un approccio ‘step by step’ – qualcosa di veramente concreto e fattibile.

L’idea

Lo scopo di questa attività è quello di creare un evento di sensibilizzazione ambientale e il nostro progetto cercherà di portare all’attenzione gli effetti che l’inquinamento marino e il comportamento dell’uomo causano alla tartaruga marina comune. Il caso su cui ci concentriamo concretamente è quello delle nidificazioni sulle spiagge del litorale domitio con maggiore interesse verso Castel Volturno. La proposta e l’evento consisteranno nel recintare i luoghi nidificati coinvolgendo nell’attività i bambini e organizzando una gara di castelli di sabbia per delimitare e proteggere il sito. Chi costruirà il castello di sabbia più bello vincerà un premio. Così facendo il nostro bersaglio diventa doppio, colpiremo i bambini che si faranno trascinare più facilmente e il messaggio arriverà anche agli adulti che dovranno seguire i figli durante il gioco. Di ogni nidificazione si perde circa il 50% delle uova, il nostro obiettivo finale è allora di diminuire, per la prossima nidificazione, le perdite perlomeno del 15%.

Analisi di scenario

Abbiamo deciso di mettere in evidenza questo problema, solo all’apparenza meno importante, in virtù del fatto che la quasi totalità della popolazione non sa nemmeno che nei nostri mari vive la tartaruga marina.
L’Italia non è ancora però da considerarsi sito di nidificazione, quindi si reputa ancora un evento eccezionale quando avviene il ritrovamento di un nido. La causa maggiore è sicuramente il riscaldamento globale ma anche l’inquinamento marino e quello delle spiagge. Scoprire un nido è molto difficile! Scoprirlo significa vedere il momento stesso in cui si crea la nidificazione e successivamente ha bisogno di essere monitorato e protetto 24 ore su 24. Mediamente le tartarughe depongono 140 uova delle quali però la maggior parte delle volte se ne salvano solo il 50%, anche se negli ultimi 12 anni in Campania ci sono state 2 nidificazioni importanti, a Baia Domitia nel 2002 e a Lucrino nel 2008, dove si verificò un caso eccezionale di nidificazione particolarmente proficua: su 116 uova se ne schiusero 109 grazie all’attenzione e alla cura delle associazioni.
La Campania, nonostante questi ritrovamenti, si trova comunque ancora fuori dalle zone individuate idonee per nidificare, per problemi soprattutto riguardanti l’inquinamento. Le tartarughe muoiono e non riescono a nidificare per cause quasi sempre riconducibili all’uomo, come l’impatto con imbarcazioni e la pesca di frodo, ma la minaccia più grave è data dagli attrezzi da pesca, come reti a strascico,  ami e reti fisse, dai quali un gran numero di tartarughe viene catturato accidentalmente, causando la morte di più di 40.000 tartarughe l’anno nel solo Mediterraneo.
Invece, per quanto riguarda l’inquinamento marino, nello specifico il più grande punto di debolezza è la presenza di buste di plastica in mare che le tartarughe mangiano continuamente scambiandole per meduse, loro cibo preferito. Dall’altra parte però c’è grande aiuto da tutte le forze dell’ordine e da parte dei pescatori stessi che negli anni sono stati particolarmente sensibilizzati e che invece all’inizio si mostravano ostili sia alle forze dell’ordine per paura, che alle associazioni che si occupavano di tartarughe, per disinteresse e disinformazione.
Non dimentichiamocelo: il mare con le specie che lo abitano è nostro patrimonio e quindi è nostro compito proteggerlo.

(*) A cura del ‘gruppo tartarughe’: Valeria Ausiello, Roberta Di Guglielmo, Fabrizio Semmola

Nota

Il 19 gennaio, in sede d’esame, i 5 gruppi di lavoro hanno organizzato una conferenza stampa nella quale sono stati illustrati i progetti ai giornalisti invitando le istituzioni e organizzazioni presenti sui territori scelti per sottoporre loro direttamente le proposte.

Galleria Foto

Tartarughe marine e d’acqua dolce.

2 pensieri su “La fortezza delle tartarughe”

  1. Il progetto è bello ed interessante!
    Si informa, che giovedì 16 febbraio ore 15.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Castel Volturno si terrà il Forum di Agenda 21 Locale;
    nell’ambito dei lavori del Forum saranno presentati delle proposte progettuali\progetti per lo sviluppo del territorio di Castel Volturno, a tal fine si invita a partecipare all’evento dove sarà possibile presentare anche il Vs progetto (previa ns condivisione e organizzazione in anticipo!).
    Restiamo in attesa di una Vs cortese risposta in merito (non appena possibile.
    Cordialmente.
    D.ssa A. Berardi
    334 5709815
    081 7777225
    Arch. A. Oliviero

  2. purtroppo ho avuto solo modo oggi di leggere il vostro commento, tra neve irpina e difficoltà di connessione. Grazie per l’invito, proveremo a contattarla se c’è ancora tempo, altrimenti ci affidiamo al destino. Saluti VS

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