Makardìa occhio per occhio dentro per dentro

Magari a Dio, non importa, fa niente. In dialetto aquilonese: “Makardìa”. I tre musicisti altirpini hanno ultimato “Occhio per occhio dentro per dentro”, testi e musiche di Filomena D’Andrea. Italiano, spagnolo, russo, aquilonese, lionese, siciliano, calabrese. Nel primo lavoro autoprodotto del trio le lingue degli umili saltano insieme alle filastrocche, riprendono, come in “Santu Vitu”, i canti delle processioni, battono ritmi antichi, popolari, i suoni si mischiano, semplici, efficaci, diretti, inseguono e poi si distendono nel recitato. La comunicazione è immediata, essenziale, scarna e coinvolgente, come i disegni “da naso per aria” del percussionista. «Il CD – afferma Virginio – sarà pronto al massimo per il 31 gennaio, quando suoneremo a Terrafuoco, ad Avellino, per il Focarone di San Ciro.

Armando

Lanciamo un messaggio: invece del dente per dente, della cultura così diffusa dalle nostre parti dell’unirsi contro e non a favore di qualcosa, noi proponiamo “Occhio per occhio dentro per dentro”. In un posto, si dice ad Aquilonia, puoi arrivare “o into pe into, tratturi pe tratturi, oppure te ne vai pe fuori”. Andiamo in fondo a noi stessi, cerchiamo di entrare nel vivo delle questioni, in fondo la via per fare bene c’è. Magari in noi si trova la forza per osare, per proporsi, invece di perdersi nei continui bombardamenti a cui siamo sottoposti. E’ un gioco che noi facciamo ogni giorno: osiamo, crediamo, diciamo le cose con il cuore e ci accorgiamo che ci sono persone che la pensano come noi. Ti viene di più la voglia di svegliarti e dire: piuttosto che andare a lavorare per il sistema, lavoro per il mio sistema. Abbandoniamo il campo della certezza e diamoci completamente all’incertezza!». Nel cd ci sono 9 tracce, 8 originali e una interpretazione di Katiuscia del 1938. Sono pezzi visionari, onirici, intimi, ma anche molto legati all’impegno sociale. «”Nunzia” – continua Virginio – è un racconto di una zingara d’acqua, una figura leggendaria tra la Mefite e l’Ofanto. “Parole” e “Viaggio” sono visioni oniriche, sogni, fantasia, il piacere di raccontare e ricucire storie. “Liberiamoci” è un parlato, un’esortazione scritta il 25 aprile a liberare e liberarsi. Ne “Il posto dove vivo” si recita “Dicono no, non è vero che le fabbriche dell’area industriale scaricano qua e c’avvelenano. Lo sanno tutti cosa c’è seppellito sotto le fabbriche di Nusco a Lacedonia”. Molti sanno dei materiali smaltiti illegalmente, anche Report, in una vecchia puntata, denunciò le scorie radioattive nel Calaggio. Siamo molto legati alla questione sociale, ci dà la spinta a fare qualcosa. “Armando”, ad esempio, è nata come canzone che parla delicatamente, in modo non violento, di un problema, il caporalato, che affligge ancora molte realtà intorno a noi. Ora sono extracomunitari, ma mi ricordo tempo fa, ad Aquilonia, le donne che partivano la mattina alle 5 per andare a raccogliere i pomodori in Puglia taglieggiate anche esse dai caporali. Diffondere cultura, dare un punto di vista diverso sulle cose è importante per dare un senso alla produzione artistica, soprattutto nella situazione attuale irpina dove le associazioni culturali sono quiescenti e i movimenti iniziano a uscire solo da qualche mese dal ristagno complessivo. Sì siamo locali, non campanilisti, ma con l’intenzione di liberarci e liberare quello che è stipato in noi “lucchettato” a giri e rigiri di catene, rimaniamo con un occhio fuori e uno dentro, apprendiamo dal piccolo paese e dalle piccole realtà del mondo». «Il mio modo di scrivere – interviene Filomena – tende spesso alla filastrocca. A parte le poesie che a volte pubblico su facebook, quando scrivo una canzone ricado spesso nella filastrocca, nei giochi della rima e delle sonorità delle parole. Mi piacciono le parole semplici e mi piace ricercare il loro posto in una storia-struttura». Si riesce a suonare dal vivo in Irpinia? «Ci sono dei problemi – conclude Virginio -, soprattutto nei locali. Non può essere equiparato l’obolo della Siae di Milano ad Aquilonia, i gestori non riescono a fare musica dal vivo. Noi facciamo pezzi nostri e canti popolari non più coperti da diritti sui quali si paga una cauzione che poi ti viene restituita». Creare spazi e opportunità per chi, testardamente, continua a produrre cultura, è l’unico modo per uscire dalle sabbie mobili della provincia.Virginiano Spiniello, Il Mattino di Avellino 10/01/2013.

SCHEDA GRUPPO

I Makardìa – a cui l’etichetta folk sta un po’ stretta – sono Filomena D’Andrea, Lioni, voce, fisarmonica e chitarra classica, Virginio Tenore, Aquilonia, voce, cajon peruviano, tamburi a cornice, rumori e, fra un po’, appena avrà trovato quella giusta, batteria di pentole e Enzo Perna, Lioni, alla chitarra elettrica. La scelta di rimanere in tre e di fare poche cose, semplici, dirette è coerente ai disegni asciutti che accompagnano la comunicazione on line dei Makardìa. Il gruppo nasce nel gennaio 2011 e ha il suo centro nella compositrice, Filomena, venticinquenne laureata in arabo e spagnolo. Agli esordi eseguono canti popolari siciliani, russi, dell’europa dell’est e dei paesi latini, in seguito si dedicano a pezzi propri. Suonano in Irpinia – Home Festival, Castellarte, Carbonaria – e in Campania, ma sono anche a Milano, Taranto, Basilicata, Sardegna. La canzone Armando è la colonna sonora del cortometraggio sulla Pasta Grano Armando che ha i vinto i Key awards 2012. Partecipano, inoltre, a Napoli, al Premio “Tenco ascolta” con 4 brani di Filomena.
Virginiano Spiniello, Il Mattino di Avellino 10/01/2013.

Per le foto i Makardìa ringraziano Pino Vitale e un sentito ringraziamento va al loro fonico Antonio Petitto, da me colpevolmente non citato.

Per ulteriori informazioni consulta la pagina facebook ufficiale dei Makardìa

2 pensieri su “Makardìa occhio per occhio dentro per dentro”

  1. ho passato tutta l’estate……col vostro cd in makkina…..mi ha accompagnato x tutta la vacanza….e le mie figlie lo adorano….konoskono tutti e nove i pezzi a memoria………..ora non resta altro ke vedervi dal vivo…alla prima okkasione…………fatemi apere…….contatto facebook nazario d’amato nazariousfetz@yahoo.it……grazie di tutto e a presto

  2. vai sulla loro pagina facebook e vedrai che se sei in Irpinia li riesci ancora a beccare forse!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *