C’era una volta, in provincia di Avellino, a Bagnoli Irpino, un lago che piangeva ed era molto triste perché era sommerso da rifiuti: materassi, cartacce, bottiglie di plastica ecc…
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L’albero felice diventa triste
C’era una volta un albero felice che viveva tranquillo in mezzo alla natura. Era felice perché ogni giorno i bambini gli facevano compagnia e andavano a giocare vicino a lui; l’albero aveva addirittura prestato uno dei suoi rami per fare un’altalena.
La filastrocca della differenziata!
E’ importante differenziaree stare attenti e saper riciclare.
Lattine, plastica e lampadine
non buttarle tutte insieme,
differenziale per bene!
Tutti dobbiamo tenere in mente
il rispetto dell’ambiente, della terra e della gente.
Gli alberi stanchi
C’era una volta un albero piccolo. Man mano che cresceva si accorgeva che i suoi simili e lui, giorno dopo giorno, diventavano scuri, neri, grigi e sempre più sporchi.
Ai rifiuti spuntano le gambe!
C’era una volta un albero chiamato Albero Vagabondo.
Egli viveva in una foresta limpida, senza rifiuti in giro. L’Albero raccontava spesso agli altri alberi come gli uomini erano capaci di inquinare tutto ciò che li circondava e come essi dovessero ritenersi fortunati di vivere ancora in un bosco pulito, privo di rifiuti.
Purtroppo questa fortuna era
destinata a finire, infatti una
continua…
Il mondo in Pericolo
C’era una volta un piccolo paese molto pulito che tutti rispettavano. Un bel giorno tutto cambiò. Alcune persone incominciarono a buttare le cartacce a terra. Un mese dopo iniziarono a tagliare gli alberi di una piazzetta. L’albero vagabondo si arrabbiò e chiese aiuto al mondo.
Gli allegri secchi della differenziata
C’erano una volta in fondo ad una strada di quartiere, una fila di secchi per l’immondizia. Questi secchi erano molto tristi, perché si sentivano inutili. Poiché la gente del quartiere li trattava con indifferenza. Cioè non avevano rispetto per loro; gli buttavano dentro di tutto, senza leggere il proprio nome.
La lezione del ruscello
C’era una volta, a valle del Monte Terminio un piccolo ruscello.
Le sue acque erano fresche e trasparenti.
I contadini piantavano lungo i suoi fianchi il grano, che si colorava di vari colori e perfino le sue canne si piegavano per dire buon giorno e buona sera.