Nerone e l’albero


“Un giorno un uccello di nome Nerone andò in montagna e trovò un bellissimo posto con un bellissimo albero e decise di fermarsi per un picnic. Visto che l’uccello era brutto, pensò di buttare lattine di alluminio, bottiglie di plastica e vetro, bicchieri di plastica, forchette, piatti di plastica e molto altro ancora.
Come se non bastasse tutto ciò, accese un fuoco vicino all’albero per riscaldarsi un po’.
L’albero iniziò a tossire e tossire sempre di più, così facendo attirò l’attenzione di Nerone, che si voltò e disse: – Ma chi è che parla?
L’albero rispose: – Sono io!
Nerone: – Io chi?
L’albero:- Io! L’Albero Vagabondo.
Nerone: – Perché tossisci?
Vagabondo: – Ma come!. Non ti rendi conto.
Nerone: – No, me lo puoi dire?
Vagabondo: – Tanto per cominciare stai inquinando la natura, la montagna e soprattutto le piante e gli alberi, ma se ci pensi ti stai inquinando da solo. Con tutto quello che lasci in giro di qua e di la stai avvelenando quello che mangi e anche quello che bevi, perché i rifiuti arrivano alle sorgenti e finiscono nei torrenti dove tu bevi l’acqua. E con il fuoco che hai acceso puoi incendiare tutta la montagna provocano un danno enorme alla natura.

Qui finisce la ramanzina di Vagabondo per Nerone che dal conto suo non solo pulì tutto il disastro che aveva combinato. Poi promise di non sporcare più la natura e da quel giorno diede una mano a tenere pulita la montagna.

Storia di Cristiano Maffeo, III elementare Santo Stefano del Sole. Disegno di Fabio D’Amore.


Disegni Santo Stefano del Sole – galleria 1

Strada sterrata verso Volturara, prime curve in corrispondenza dei valloni



Strada sterrata verso Volturara, microdiscarica con amianto e copertoni

Strada asfaltata verso Volturara, dall’altro lato, in corrispondenza del campo pozzi dell’acquedotto Alto Calore che serve alcune contrade del Comune.

Strada asfaltata scendendo dai vigneti di Mastroberardino e dei Feudi San Gregorio proseguendo verso Sorbo Serpico.

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