La lunga storia della Pavoncelli bis. Una galleria che potrebbe decretare la fine degli ecosistemi fluviali irpini

La galleria Pavoncelli, realizzata agli inizi del ‘900 e lunga circa 15 chilometri, è il primo tratto dell’Acquedotto Pugliese (Aqp) e rifornisce oltre 1.700.000 Pugliesi e Lucani. Raccoglie le acque della sorgente Sanità da Caposele e, dal 1960, delle sorgenti del Calore, da Cassano Irpino. Dopo il terremoto del 1980 la galleria Pavoncelli ha subito danni notevoli per la cui riparazione fu drasticamente ridotta l’erogazione idrica per circa quattro mesi con notevoli disagi per la popolazione. Si decise, quindi, di realizzare una nuova galleria, la Pavoncelli bis, che avrebbe garantito l’approvvigionamento idrico mentre la prima galleria avrebbe dovuto essere riparata. I lavori iniziarono nel 1990 e nel 1992 furono sospesi per il rinvenimento di una falda acquifera di 700 l/s. Molte le vicende giudiziarie, tra imprese aggiudicatarie e Aqp, che l’hanno interessata contribuendo a rimandare i lavori fino ad arrivare al 16 luglio 2007, quando l’ordinanza del Commissario Straordinario validò il nuovo progetto esecutivo. Ma i lavori non furono mai affidati visto che il 2 agosto 2007 il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, a seguito dei ricorsi presentati dall’Ente Parco dei Monti Picentini e dall’Alto Calore Irpino, annullava gli atti. La battaglia continuò, anche in sede europea, fino alla sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione che confermò le ragioni degli enti irpini. Nel 2009 il Consiglio dei Ministri dichiarò lo stato di emergenza per la vulnerabilità sismica della galleria Pavoncelli aggirando, di fatto, le sentenze citate e permettendo di bandire una nuova gara di appalto. Nella nuova Conferenza dei Servizi convocata tutti gli enti territoriali competenti, tra i quali Parco Regionale dei Monti Picentini, Amministrazione Provinciale di Avellino, A.T.O 1 Calore Irpino, hanno espresso parere sfavorevole per la realizzazione dell’opera, ma i dinieghi sono stati superati con il parere favorevole di compatibilità ambientale, pur se sottoposto a prescrizioni, emesso da una Commissione del Ministero dell’Ambiente. La procedura è stata considerata illegittima dagli enti che hanno adito nuovamente il Tribunale Superiore delle Acque sostenendo che, pur rientrando la Pavoncelli bis tra le opere di interesse strategico, questo non consente al Commissario Straordinario Sabatelli di derogare dalla normativa ambientale che interessa anche un’area protetta all’interno del Parco regionale dei Monti Picentini. Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 giugno. Il 3 agosto, all’interno del Piano per il Sud, il CIPE ha rifinanziato per trenta milioni di euro la realizzazione dell’opera.

Autore Virginiano Spiniello, Il Mattino di Avellino, 6 agosto 2011

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