È un dato di fatto ormai: l’informazione sembra dover essere a tutti i costi gridata, urlata, rabbiosa, altrimenti, secondo i parametri stabiliti dall’audience politico-mediatica, non arriva, non filtra nella generale entropia, nel caos di notizie che bombardano il cittadino-ascoltatore.
Ma il cittadino ascolta davvero? Comprende, capisce il messaggio? E soprattutto, quali sono i comportamenti e i modelli che si trasmettono ad una generazione disorientata e frastornata? Nella comunicazione ecologica, intendendo quella parte dell’informazione che si occupa di tematiche ambientali, il caos generato dai messaggi trasmessi da una piattaforma mediatica sempre più invasiva è orribile e devastante per i suoi effetti.
continua…
Ma il cittadino ascolta davvero? Comprende, capisce il messaggio? E soprattutto, quali sono i comportamenti e i modelli che si trasmettono ad una generazione disorientata e frastornata? Nella comunicazione ecologica, intendendo quella parte dell’informazione che si occupa di tematiche ambientali, il caos generato dai messaggi trasmessi da una piattaforma mediatica sempre più invasiva è orribile e devastante per i suoi effetti.
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