Bagnoli Irpino tra i finalisti di Eco and the city a Trento

Oggi pomeriggio a Trento, tra i finalisti di Eco and the City – l’oscar italiano delle best practices della tutela del territorio e del paesaggio promosso dalla Fondazione Spadolini – ci sarà anche il comune di Bagnoli Irpino. Già vincitore nel 2011 del Premio Nazionale Comuni a 5 Stelle nella categoria «Nuovi stili di vita» promosso dall’Associazione Comuni Virtuosi, il gioiello naturalistico irpino si sta ben posizionando a livello nazionale in un settore, quello ambientale, in cui può fungere da apripista all’intero comprensorio dei Picentini.
«Siamo stati scelti – afferma Luca Branca, Assessore all’Ambiente – sulla base delle iniziative presentate nel nostro terzo Piano Ambientale. A partire dal 2010 ci siamo dotati di uno strumento nel quale definiamo obiettivi da conseguire tramite azioni ben definite e quantificate all’interno di cinque assi principali: tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio faunistico e naturalistico, gestione delle risorse forestali, risparmio idrico, ottimizzazione del ciclo dei rifiuti, educazione ambientale». La strategia di Bagnoli è quella di identificare iniziative raggiungibili da completare gradualmente e che si ampliano e sviluppano nel tempo coinvolgendo la popolazione con la finalità primaria di formare una coscienza ambientale, diffondendo la consapevolezza del valore del proprio territorio. La condivisione di tali finalità è un presupposto fondamentale per stimolare una gestione delle risorse territoriali virtuosa e creare i presupposti per la crescita di una economia sostenibile. «I giovanissimi – continua Branca – con il prezioso tramite della scuola, sono tra i principali attori e destinatari dei programmi, pensiamo, ad esempio, alla costruzione di tane di ricci o alla installazione di nidi per le cince o al laboratorio arte del legno. Vogliamo stimolare, creare curiosità ed interesse che speriamo trasformino successivamente queste attività in occasioni anche economiche e lavorative. Nel 2012, oltre alle consuete azioni di educazione ambientale, abbiamo previsto occasioni di formazione come i corsi per guide alpine o quelli sulla gestione dei boschi che si riallacciano alla certificazione FSC (Forest Stewardship Council) mirata alla gestione sostenibile dei boschi comunali. Anche in questo caso pensiamo di poter creare le condizioni per la nascita di una cooperativa che possa gestire il patrimonio di 5000 ettari di bosco visto che al sud non ci sono aziende forestali specializzate e attente al protocollo FSC. Alcuni obiettivi 2012/2013 sono stati già raggiunti, come il 75% della raccolta differenziata ad ottobre e pensiamo di estendere la raccolta degli oli esausti anche al Laceno. Dopo aver adeguato la rete fognaria vogliamo creare un’area naturalistica intorno al lago per salvaguardare le acque e creare una fascia di rispetto, anche vegetale, per depurare meglio le sostanze azotate rilasciate dagli allevamenti bovini ed ovini». Le idee e i risultati raggiunti sono moltissimi: dalle bath box per i pipistrelli e i nidi per le rondini contro le zanzare ai corsi di birdwatching, dal censimento del picchio nero al Parco degli alberi parlanti, dall’Anagrafe delle sorgenti comunali – Bagnoli ha un acquedotto di proprietà – fino all’adozione dei frutti irpini dimenticati. Idee di medio-lungo periodo? «Puntiamo a stimolare nella zona la produzione del pellet, ma anche, come comprensorio a costruire a una centrale a biomassa che utilizzi materiale legnoso. Il 90% del nostro territorio rientra nei siti di importanza comunitaria, siamo nel Parco Regionale dei Picentini e custodiamo una delle fonti di acqua più importanti a livello nazionale. E’ obbligatorio fare delle scelte di tipo ambientale. Non è che la popolazione sia cambiata da un giorno all’altro, ma stiamo creando un’attenzione da parte dei giovani e della popolazione tutta e da un ragionamento virtuoso non è detto non ne possa scaturire anche un ritorno economico».
Virginiano Spiniello, Il Mattino di Avellino 10/11/2012

Bagnoli Irpino e Lago Laceno

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