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Piana del Dragone sorgenti ancora a rischio

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La Piana del Dragone è un ecosistema fragilissimo in cui insistono molteplici centri di pericolo. Periodicamente la conca endoreica si allaga e l’acqua arriva nell’inghiottitoio carsico in interconnessione con le sorgenti più importanti dei monti Picentini. La vulnerabilità è molto alta dato che le sorgenti sono in diretta comunicazione con l’inghiottitoio tramite grossi canali carsici e non si sa fino a quando l’ecosistema della Piana riuscirà a depurare il carico inquinante proveniente dai Centri di pericolo che insistono nell’intero Bacino idrogeologico che comprende 12 comuni.
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La Piana del Dragone: salvaguardare l’acqua potabile di Campania e Puglia

La Piana del Dragone è uno dei più importanti bacini idrogeologici dell’Appennino meridionale e riveste una rilevanza strategica per l’approvvigionamento di acqua potabile del mezzogiorno alimentando le sorgenti che approvvigionano tre grandi acquedotti: l’Alto Calore, l’Arin di Napoli e l’Acquedotto Pugliese. Anche se la qualità delle acque irpine è attualmente buona, il carico inquinante che si accumula da decenni può trasmettersi alle sorgenti.
Il 17 maggio alle ore 16.30 presso la Sala consiliare del Comune di Volturara irpina (AV) si terrà un Workshop nel quale saranno evidenziati i rischi ambientali e gli interventi da mettere in atto nei dodici comuni del bacino idrico chiedendo agli enti e alle istituzioni competenti di intervenire per valutare le criticità emerse nel Report continua…

Massimo Civita: intervenire sulla Piana del Dragone!

Il delicato ecosistema della Piana del Dragone, a Volturara Irpina, necessita di interventi complessi per la sua tutela e salvaguardia. Massimo Civita – esperto di idrogeologia, riconosciuto a livello mondiale e ordinario presso il Politecnico di Torino, creatore del metodo SINTACS, il riferimento per la salvaguardia delle acque sotterranee del Codice ambientale – lancia un appello per risolvere le criticità della Piana.
«Dalle indagini prodotte in diverse sedi – afferma Civita – è abbastanza chiaro che le acque della Piana alimentano tutte le sorgenti, comprese quelle di Serino e Cassano. continua…

Depurazione della Piana del Dragone. Sarà la volta buona?

Domenica notte è iniziato il primo allagamento del 2014 nella Piana del Dragone, a Volturara irpina. I torrenti e i canali, ingrossati dalle recenti piogge, si sono riversati nella conca endoreica creando uno spettacolo maestoso, emozionante. Il Cuore verde dell’Irpinia raccoglie le acque del più grande bacino imbrifero dell’Appennino meridionale – 60 chilometri quadri distribuiti su undici comuni – e approvvigiona le sorgenti che servono milioni di utenti dei più importanti acquedotti meridionali: Acquedotto Pugliese, ARIN e Alto Calore. Purtroppo, in base alle analisi fin qui riportate di esperti come il geologo Sabino Aquino, il chimico Maurizio Galasso e l’ingegnere ambientale, nonché docente universitario, Giovanni De Feo, le faglie superficiali, non quelle profonde, sono già inquinate e le azioni da intraprendere nel bacino idrico sono molteplici, continua…

Tutela e salvaguardia della Piana del Dragone!

Il termine «bonifica» è stato recentemente riaccostato al bacino endoreico della Piana del Dragone di Volturara Irpina, il «cuore verde dell’Irpinia». L’accostamento è fuorviante, perché la Piana del Dragone non è un sito contaminato ai sensi del Codice Ambientale, D. Lgs 152/2006, al contrario, è uno straordinario ecosistema che da anni riesce a difendersi, in ossequio al principio omeostatico, dalle continue pressioni antropiche. Questa la posizione di Maurizio Galasso, chimico, direttore tecnico del CERIS di Solofra e  di Giovanni De Feo, ingegnere e docente di Ecologia Industriale e Procedure di Valutazione Ambientale presso l’Università degli Studi di Salerno. continua…